Home page

Per gli studenti

Siti di interesse

(Ultimo Aggiornamento: Sett-2008)

 

 

 

 

 

Introduzione e Attività

Attività personale in NEMO

 

 

Introduzione e Generalità

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare  (INFN) ha in corso un programma di ricerca e sviluppo, denominato NEMO (Neutrino Mediterranean Observatory) che ha come obiettivo finale la realizzazione di un telescopio di nuova concezione. Il rivelatore sarà un gigantesco apparato sottomarino per rivelare neutrini astrofisici di altissima energia. La rivelazione di tali neutrini potrebbe estendere le conoscenze dell'astronomia attuale basata sulla rivelazione di fotoni (luce e radiazione elettromagnetica in generale).

I fotoni di alta energia (raggi gamma) provenienti dalle sorgenti distanti nell'Universo, vengono fortemente assorbiti nello spazio a causa delle interazioni con la radiazione di bassa energia presente nell'Universo (infrarossi, microonde). Al contrario i neutrini, che hanno una bassissima probabilità di essere assorbiti dalla materia interstellare, non sono soggetti a questo fenomeno e possono giungere sulla Terra da regioni lontanissime dell'Universo. La loro identificazione permetterà quindi di esplorare regioni sconosciute dello spazio nonché di studiare, con strumenti innovativi, la fisica dei buchi neri e delle sorgenti astrofisiche più potenti e interessanti dell'Universo quali i Nuclei Galattici Attivi (AGN, Active Galactic Nuclei), i GRB (Gamma Ray Burst) e le microquasar Galattiche.

Un telescopio per neutrini nel Mediterraneo, ossia nell'emisfero boreale, sarà complementare al progetto americano denominato ICECUBE, che è in fase di costruzione sotto i ghiacci dell'Antartide entro l'anno 2010. Il telescopio km3 sarà, allo stesso tempo: un polo di ricerca di eccellenza mondiale nella campo della ricerca "fondamentale", la più grande stazione di monitoraggio (oceanografico, geofisico, chimico ed acustico) dell'ambiente marino, nonché un polo di sviluppo di tecnologie d'avanguardia per l'esplorazione degli abissi marini.

Il progetto "km3" Mediterraneo vede coinvolte oltre NEMO, altre collaborazioni internazionali: ANTARES e NESTOR, impegnate nella realizzazione di prototipi dimostratori, rispettivamente nelle acque francesi e greche. All'inizio del 2003, sotto la direzione dell'APPEC (Astro-Particle Physics European Coordination), le tre collaborazioni avvieranno la discussione sulla scelta del sito nel Mar Mediterraneo più adatto alla costruzione del telescopio. Dopo questa prima fase, insieme concorderanno modalità e tempi per la realizzazione del "km3".

Dal 1998 i ricercatori dell'INFN lavorano in collaborazione con diversi Istituti di ricerca per identificare e caratterizzare le proprietà oceanografiche e fisiche delle acque profonde del Mediterraneo. Il risultati della ricerca dimostrano che un'ampia regione del Mar Ionio posta a circa 80 km Sud-Est di Capo Passero (Siracusa) è ottimale per la costruzione del telescopio: la trasparenza del mare è prossima a quella dell'acqua pura e le correnti sottomarine sono estremamente deboli. La scelta del sito di Capo Passero, inoltre, permetterà di collocare il telescopio a circa 3500m di profondità: sotto questo spesso "schermo" d'acqua, il telescopio si troverà in condizioni ottimali di "buio" rispetto alla radiazione cosmica di bassa energia che, a bassa profondità, "accecherebbe" il telescopio e non permetterebbe l'osservazione dei neutrini.

Il telescopio proposto dai ricercatori di NEMO ha un'estensione di due km2, un'altezza di 750m e sarà dotato di circa 5.000 sensori di luce i cui segnali saranno trasferiti a terra per mezzo di cavi a fibre ottiche realizzati con tecnologie  di ultima generazione.

L'INFN ha anche realizzato un laboratorio di test all'interno del porto di Catania connesso, tramite fibre ottiche, ad un sito sottomarino posto a 2000 m di profondità, 25 km ad E dalla costa della città. Il laboratorio, denominato progetto NEMO FASE 1 sarà pienamente operativo dal prossimo anno quando inizierà la posa della strumentazione sottomarina. L'esperimento di Catania sarà equipaggiato con circa 100 sensori ottici e permetterà di testare tecnologie costruttive e di trasmissione dei dati per il grande telescopio "km3".

Torna ad inizio pagina

 

 

 

 

Attività personale in NEMO

Sono il coordinatore locale del gruppo NEMO- Bologna. L’attività è orientata in diverse attività: lo sviluppo di una scheda elettronica per l’acquisizione del segnale a bassa potenza dissipata; lo studio dell’acquisizione dati (trasmissione, controllo e trigger); simulazione dei dati per studi di trigger.

In particolare, io mi occupo della simulazione degli eventi tramite un programma (MUPAGE) che è stato realizzato a Bologna, pubblicato [71,81] e utilizzato da tutte gli esperimenti interessati ai telescopi di neutrini. Noi simuliamo il possibile algoritmo che permetta l’acquisizione dei dati, selezionando eventi potenzialmente interessanti (muoni, neutrini) e scartando il fondo.

Ecco un poster che ho preparato per una conferenza del 2006

Torna ad inizio pagina