Pannello C2
La controversia Galvani-Volta (II)
Nel 1794 Galvani mostra che le contrazioni della rana possono avvenire o attraverso un arco monometallico o, addirittura ponendo in contatto diretto i nervi crurali con i muscoli delle zampe delle rane.
Volta, osservando che negli esperimenti galvaniani era necessario umettare con saliva o sangue i contatti tra nervo e muscoli, ipotizza che anche i conduttori di seconda classe (i conduttori “umidi”) possano essere generatori di elettricita’. Nel 1796 Volta mediante l’elettrometro condensatore, da lui stesso inventato, elimina il bisogno di utilizzare la rana come rivelatore e mette in evidenza lo sbilanciamento del fluido elettrico per effetto del contatto tra i due metalli diversi. Alla fine del 1799, in una successione non ancora chiarita, Volta realizza lo strumento che lo rende famoso: la pila.
Galvani compie un ultimo esperimento (descritto in una lettera a Spallanzani e considerato da Du Bois Reymond come l’esperimento fondamentale dell’elettrofisiologia), dove il contatto e’ realizzato solo tra i nervi crurali delle due cosce di rana, eliminando anche l’eterogeneita’ dei tessuti.
1) Nuovo esperimento di Galvani: la contrazione si verifica anche connettendo direttamente nervo e muscolo senza un arco metallico.
2) Altro confronto fra le teorie di Galvani e di Volta. Secondo Volta, la sequenza nervo-muscolo-umore interposto genera un potere elettromotore e il fluido elettrico smosso provoca la contrazione.
3) “...prendendo le due cosce di una rana separata, ciascuna attaccata al proprio nervo tagliato dalla spina dorsale, ne piego’ uno in forma di arco e, con un bastoncino di vetro, ne sposto’ l’altro in modo da incrociare il primo in due punti. La coscia collegata al secondo nervo si contrasse” (Heilbron).