Pannello C1
La controversia Galvani-Volta (I)
La controversia tra Galvani e Volta inizia nel 1792, dopo la pubblicazione del De viribus.... Galvani teorizza l’esistenza di un’ “elettricita’ intrinseca all’animale”, che, messa in circolo da un arco bimetallico esterno, produce la contrazione dei muscoli. Per Galvani, il muscolo della rana, oltre ad essere un rivelatore sensibilissimo e` un “serbatoio” di elettricita’ che fluisce attraverso i nervi e che funziona come una bottiglia di Leida.
Volta legge il De viribus: meravigliato e con grande entusiasmo, ripete gli esperimenti. Ben presto, pero’, la sua opinione si discosta da quella di Galvani. Sulla base di nuovi esperimenti, Volta dirige la sua attenzione sull’arco conduttore bimetallico che collega il nervo al muscolo e accentua il fenomeno: si convince della presenza di un’elettricita’ artificiale dovuta ai due metalli, che considera come “motori di elettricita’”. Egli sintetizza le sue idee nella famosa frase: “E’ la diversita’ de’ metalli che fa”.
1) Frontespizio del trattato di Galvani De viribus...
2) Analogia tra la bottiglia di Leida e la gamba di rana secondo Galvani. “... (un’ipotesi) la quale paragonasse la fibra muscolare quasi ad una piccolissima bottiglia di Leida (...) fornita di duplice e contraria elettricita’; il nervo (...) si potrebbe paragonare al conduttore della bottiglia e il muscolo (...) ad un ammasso di bottiglie di Leida. Connettendo il polo centrale con l’armatura esterna si scarica la bottiglia; in modo analogo connettendo nervo e muscolo si ha contrazione.
3) Confronto tra le teorie di Galvani e di Volta. Per Galvani nervo e muscolo sono elettricamente sbilanciati, il contatto dell’arco porta il fluido elettrico in equilibrio provocando la contrazione; l’arco ha funzione passiva di conduttore. Per Volta l’arco bimetallico ha funzione attiva di elettromotore, il contatto dell’arco smuove il fluido elettrico la cui corrente genera la contrazione.