Pannello C3
La controversia Galvani-Volta (III)
La controversia Galvani-Volta, ovvero la teoria dell’elettricita’ animale e la teoria del contatto, divide la comunita’ scientifica. Si schierano a favore di Galvani il nipote Aldini a Bologna, Lazzaro Spallanzani a Pavia, Eusebio Valli a Pisa, Antonio Vassalli a Torino, Alexander von Humboldt a Berlino, e altri. A favore di Volta si trovano Giovanni Corradori di Pisa, Bassano Carminati a Pavia, Richard Fowler di Edinburgo, Christoph Pfaff di Stoccarda, Johann Reil e Fredrich Gren a Halle, e altri.
L’importanza della pila di Volta fa passare in secondo piano le disquisizioni teoriche. Volta viene considerato il vincitore della controversia e l’elettricita’ animale, che aveva suscitato la speranza di applicazioni mediche, viene accantonata.
Dopo un trentennio o piu’ di discredito o di silenzio, Stefano Marianini e Leopoldo Nobili riprendono gli esperimenti di Galvani. Carlo Matteucci, forlivese, interpreta correttamente gli ultimi esperimenti dello scienziato bolognese, introducendo il cosidetto “potenziale di lesione”. Scopre anche il potenziale d’azione del nervo, nonostante non ne dia una corretta interpretazione. E’ sulla base degli studi di Matteucci che Du Bois Reymond iniziera’ i suoi esperimenti di elettrofisiologia. L’opera di Galvani e la sua ipotesi dell’elettricita’ animale, (...“negli animali c’e’ una particolare macchina capace di generare un disequilibrio”...) vengono rivalutate. Solo a meta’ di questo secolo tale macchina viene identificata nelle membrane cellulari.

Didascalia: Ritratti di Leopoldo Nobili (1),
Carlo Matteucci
(2) e Giovanni Aldini (3),