Foto di gruppo per premio Marcello Conversi al Dott. Federico Betti

Premio Marcello Conversi al Dott. Federico Betti

Il Premio “Marcello Conversi”, che viene attribuito annualmente dalla Commissione Scientifica Nazionale 1 dell’INFN per le due migliori tesi di dottorato in fisica delle alte energie, è stato assegnato quest’anno al Dott. Federico Betti (Università di Bologna e Sezione INFN di Bologna). L’INFN ricorda con questo Premio la figura dell’insigne fisico Marcello Conversi, scomparso 32 anni fa, che con Ettore Pancini e Oreste Piccioni realizzò nel 1945 un fondamentale esperimento che è considerato una pietra miliare nella storia della fisica delle alte energie, col quale si determinò per la prima volta la natura del muone.
Il Dott. Betti ha ricevuto il prestigioso Premio per una tesi dal titolo “CP violation in D0 → K+K- and D0 →π+π- decays and lepton-flavour universality test with the decay B0→D*ντ”. Il lavoro di tesi ha condotto alla prima osservazione della violazione della simmetria materia-antimateria (simmetria CP nel gergo tecnico) con il quark charm, utilizzando i dati dell’esperimento LHCb presso il CERN di Ginevra. In particolare, l’asimmetria è stata osservata in decadimenti di particelle che contengono un quark charm confrontandoli con gli analoghi decadimenti delle rispettive antiparticelle contenenti un quark anticharm. L’analisi dei dati è stata realizzata nell’ambito delle attività del gruppo LHCb della Sezione INFN di Bologna e annunciata mediante comunicati stampa del CERN e dell’INFN nel marzo 2019. Questa misura apre la strada alla ricerca di possibili nuovi processi di violazione della simmetria CP nelle particelle charm, con l’intento di evidenziare nuovi fenomeni che vadano oltre l’attuale Modello Standard delle particelle elementari.
Non appena l’emergenza sanitaria lo consentirà, il Dott. Betti dovrà presentare il proprio lavoro ad una riunione della Commissione Scientifica Nazionale 1.
Nella foto, il Dott. Betti — il quinto in alto da sinistra — brinda alla scoperta dopo il suo intervento alla conferenza Moriond Electroweak 2019, insieme ad altri fisici presenti all’evento (credits L. Fayard).