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Nel primo anno del progetto il gruppo di Bologna, che ha una esperienza pluriennale nello sviluppo di sistemi di acquisizione innovativi per tomografia X applicata ai Beni Culturali, parteciperà alla caratterizzazione e ottimizzazione del detector, basato sull’accoppiamento ottico di uno schermo scintillatore con una camera CCD o CMOS in configurazione custom. In particolare, un elemento chiave del sistema di imaging è lo scintillatore, che converte in luce visibile il fascio di neutroni trasmesso attraverso i campioni. Infatti, oltre alla tipologia di materiale scintillante, anche la scelta del giusto spessore risulta determinante per ottimizzare la risposta in termini di luminosità e di risoluzione spaziale. Per la caratterizzazione delle performance dell’apparato di imaging verranno effettuate sia misure di attenuazione che di risoluzione spaziale, anche mediante l’utilizzo di provini realizzati ad hoc. Una volta terminato il setup sperimentale, nel secondo anno del progetto sono previste misure sia di tomografia neutronica che di tomografia X su campioni di test e su opere d’arte provenienti da Musei. Il gruppo di Bologna, oltre alle analisi tomografiche con raggi X, si occuperà anche della combinazione digitale dei due tipi di dati.